Vincere – Mc 8,27-35 |
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+ Dal Vangelo secondo Marco |
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ordinò loro severamente |
Non sembri strano il modo di fare di Gesù, prima domanda ai discepoli cosa la folla ha capito di lui, poi l’interpella direttamente per , subito dopo, proibirgli severamente di parlare di lui. In altre parole a Gesù non interessa la propaganda e tanto meno il proselitismo, e questo andrebbe considerato ancora oggi. Perché una cosa è la testimonianza personale di un incontro ed altro è sbandierare un leader per raccogliere proseliti. L’incontro con una persona coinvolge la vita, istaura legami, matura, cresce, si modifica … diverso è diventare fan di un personaggio con il rischio dell’ideologia o del partito preso, o peggio di una visione trionfalistica, non autentica, del Signore. |
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doveva soffrire molto |
Gesù comincia ad insegnare ai suoi quale sarebbe stato il percorso che avrebbe dovuto affrontare: la sofferenza, il rifiuto, fino alla uccisione e poi la risurrezione. Nell’insegnamento di Gesù dovremmo cogliere la profondità del mistero della incarnazione, il suo totale coinvolgimento nel dramma e nella tragedia della esperienza umana che arriva a identificarsi nel malfattore condannato a morte. Ma è nella resurrezione che tutto si compendia e giunge a pienezza. |
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Perché tu non pensi secondo Dio |
Gesù si volta e guarda i discepoli; mentre rimprovera Pietro ci sta guardando; il suo sguardo, più che le parole ci colpisce perché giunge al midollo del nostro animo, guarda le nostre debolezze e i nostri limiti, raccoglie le nostre ferite e incomprensioni con la potenza del suo amore (cfr Mc 10,21) e la forza della speranza (cfr Mc 10,27). Nelle parole stabilisce la verità delle cose. Dobbiamo rimanere dietro di lui, nessuno può atteggiarsi a maestro perché siamo tutti discepoli e dal suo insegnamento dobbiamo imparare. Non dobbiamo lasciarci condizionare dal pensiero mondano su Dio, dobbiamo abbandonare convinzioni e preconcetti che appartengono ad una visione pagana e idolatra ed aprirci alla Rivelazione; non solo cogliere l’amore di Dio per noi ma soprattutto il modo con cui Dio ha scelto di amarci anche se questo ci scandalizza. È proprio nella scandalo della Croce che Dio manifesta la forza del suo amore. |
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prenda la sua croce e mi segua |
È alla folla insieme ai suoi discepoli che Gesù mostra la strada che lui stesso sta percorrendo e che sono chiamati a percorrere tutti coloro che vogliono seguirlo. La croce non “capita” tra capo e collo come un destino ineludibile di qualcuno costretto a trascinarla per la vita, ma la scelta positiva di chi vuole prendere sulle sue spalle la sua croce. Tutto è rovesciato, il perdere e il salvare. Il Vangelo ci chiede un altro modo di entrare in relazione col mondo e con il prossimo, di vivere e di vincere. |